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IL MIELE BIOLOGICO

Negli ultimi anni il consumo di miele è cresciuto notevolmente in Italia. Nel corso del 2020, secondo le informazioni fornite da Ismea, le famiglie italiane hanno dimostrato un crescente interesse. Le vendite sul mercato nazionale hanno raggiunto circa 16.248 tonnellate, generando un valore di quasi 159 milioni di euro. Registrando così con un incremento del 14,6% in termini di volume e del 16,3% in termini di valore rispetto al 2019.

Quasi tutte le famiglie hanno almeno un vasetto nella propria dispensa. Che sia millefiori, di acacia o di castagno il miele è un ottimo alleato, fin dai tempi antichi, per rimediare ai malanni di stagione come tosse e mal di gola e per affrontare i freddi inverni.

COME SI PRODUCE IL MIELE

Prima di introdurre il processo di produzione è opportuno sottolineare una importante peculiarità che contraddistingue gli alveari: la chiara e rigida organizzazione.

All’interno di tutti gli alveari ogni ape ha un preciso compito e viene rispettato rigorosamente e rigidamente da tutte. C’è l’ape regina, la mamma di tutte le api che ha il compito di deporre le uova, poi abbiamo i fuchi, i maschi delle api, con il compito di fecondare la regina e di termoregolare l’alveare, infine abbiamo le api operaie, che a differenza della regina non hanno l’apparato riproduttore e per questo a loro è affidata la raccolta del polline.

La produzione del miele comincia dalla raccolta del nettare da parte delle api. Il nettare è una sostanza composta da acqua e zucchero prodotta dalle piante per attirare gli impollinatori. Le api bottinatrici, volando di fiore in fiore, raccolgono il “bottino” grazie alla loro proboscide e lo tengono all’interno di una sacca. Una volta riempita la sacca, tornano all’alveare e consegnano il loro “bottino” ad altre api. Qui continua la trasformazione attraverso la masticazione del nettare che permette la scissione tra il miele e l’acqua.

Tuttavia il processo fino ad ora messo in atto non è sufficiente, poiché è necessario eliminare del tutto l’acqua e per questo la sostanza fin qui ottenuta viene posta dentro le celle esagonali, qui, grazie alla termoregolazione garantita dal battito delle ali delle api, il miele raggiungerà la giusta umidità e sarà pronto per essere estratto dall’apicoltore.

Ricordiamo che il miele funge anche da sostentamento per le api ed è per questo che gli apicoltori prelevano esclusivamente quello presente nei melari, ovvero la struttura aggiuntiva al nido dell’alveare, e non quello nel nido che resterà per le api e sarà la loro principale fonte di nutrimento.

CURIOSITÀ SUL MIELE

Ecco alcune curiosità che forse non conoscevi sul miele:

  • è difficile che vada a male. Infatti se conservato sottovuoto può durare per moltissimo tempo;
  • non solo le api, anche alcune tipologie di vespe producono il miele;
  • non tutte le api sono predisposte per produrlo, infatti esistono tantissime specie di api nel mondo, ma appunto non tutte possono produrre il miele;
  • in passato era diffuso nell’antico Egitto, considerato cibo sacro degli dei, e anche nell’antica Grecia era utilizzato per i dolci e per arricchire il vino;
  • ogni arnia può produrre dai 20 ai 50 kg in un anno;
  • non tutto il miele che viene prodotto all’interno dell’alveare viene utilizzato per essere commercializzato, infatti in parte è lasciato alle api che lo utilizzano come fonte di sostentamento per superare l’inverno.

IL MIELE BIOLOGICO AZZARO MARIA E I SUOI UTILIZZI

All’interno del nostro negozio online puoi trovare il miele dell’Apicoltura Biologica Azzaro Maria.

Questa apicoltura nasce nel 1996, a livello puramente amatoriale con quattro famiglie di api, e quattro alveari costruiti dalle loro mani. Solo successivamente, mossi dal rispetto verso l’ambiente e verso i delicati equilibri delle api, decidono di trasformare la piccola attività in una vera e propria professione.

Puoi trovare il miele d’acacia e il miele di tiglio.

Il primo è tanto più chiaro e incolore quanto più è puro e non presenta né un odore né un sapore particolarmente forti o marcati, anzi, la loro assenza è un tratto caratteristico. Per questo viene preferito rispetto ad altri tipi di miele come dolcificante e come ingrediente in ricette di vario genere.
Un altro degli aspetti caratterizzanti è il fatto che tende a non cristallizzare, rimanendo quindi liquido a lungo e anche a basse temperature.

Miele tiglioIl secondo presenta una colorazione chiara e ambrata, un sapore dolce e balsamico, ma anche molto intenso e persistente. Ha anche proprietà antinfiammatorie, calmanti e lenitive, infatti è ottimo per contrastare la tosse o il mal di gola.

Provali e facci sapere cosa ne pensi!

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